ch-zep ha scritto:
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Ho letto la storia qua sopra perché non ho Facebook...
Per completezza, per chi non ha FB, riporto di seguito la narrazione:
Quando una caduta diventa un incidente diplomatico
A metà luglio sono partito per un giro in moto di tre giorni con un gruppo di amici.
Il precorso prevedeva l’ingresso in Svizzera nel Cantone dei Grigioni e l’attraversamento di alcuni passi quali il Maloia Pass e il Julier Pass.
Giunto in un paesino di nome Savognin, nel perfetto rispetto dei limiti di velocità, percorrevo la strada centrale del paese. All’improvviso, vengo abbagliato da un riflesso del sole attraverso il lunotto di un auto che giungeva nel senso opposto, mi sposto leggermente a destra e tocco con la pedalina il bordo del marciapiede. La moto fa leva su se stessa e la ruota anteriore si solleva perdendo aderenza e facendomi cadere sul fianco.
Faccio tutto da solo, non coinvolgo nessuno e nella caduta non provoco danni di sorta all’asfalto, al marciapiede o ad altre cose. La moto non subisce danni ma la mia spalla prende una bella legnata e non riesco a risalire in sella. I miei amici chiamano l’ambulanza che, ovviamente, arriva con la polizia. Mentre mi sottopongono ai primi controlli, i due poliziotti si parlano e non credono molto alla versione che ho dichiarato facendo intuire al mio gruppo la loro teoria. Pensavano avessi bevuto qualcosa di strano. Mentre il medico mi sta misurando la pressione, il poliziotto insite perché io contemporaneamente soffi nell’etilometro anche se il momento non era opportuno ma evidentemente avevano fretta di scovare un movente più concreto di un semplice abbaglio. Al test ovviamente sono risultato negativo ed era tutto in ordine. Risultava tutto negativo anche il prelievo del sangue che mi hanno fatto in ambulanza per verificare che non avessi fatto uso di droga.
Tutto era in ordine e quindi hanno dovuto ripiegare sulla mia testimonianza.
Giunto nel centro medico, viste le mie condizioni a seguito di un sedativo che mi avevano somministrato per il dolore, un amico paga con la sua carta di credito 1000 franchi per l’ambulanza al posto mio. E una cosa che il paziente deve saldare subito e gli svizzeri che sono precisi, non perdono tempo.
Al centro medico mi sistemano la spalla e il giorno successivo mi dicono che posso ritornare in Italia ma prima, devo tassativamente recarmi dalla polizia la quale, a mia insaputa, aveva trattenuto la patente, il libretto della moto e il documento dell’assicurazione.
Vado quindi al comando di polizia dove con mia grande sorpresa, mi sottopongono ad un interrogatorio chiedendomi se desidero avere un legale per la mia difesa. Provate a pensare in un tale contesto assurdo, se uno è attrezzato per avere un legale che interviene nell’immediatezza per una stupidaggine del genere in Svizzera.
A quel punto domando quale reato ho commesso visto che non ho fatto eccesso di velocità, sono caduto da solo, non ero ne drogato ne ubriaco e non avevo fatto danni a persone o cose. Il poliziotto mi dice che è la loro procedura e che la mia caduta rientra in un reato penale. Mi sottopongono quindi ad una serie di domande sulle quali devo fornire informazioni assolutamente estranee all’incidente ma connesse alla mia vita privata. Mi chiedono ancora una volte se avevo bevuto prima dell’incidente e se abitualmente faccio uso di droghe, domande stupide visto l’alcol test negativo e le mie analisi in ordine.
Tengo a precisare che non parlavano italiano e per interrogarmi, usavano il traduttore di Google. Il report dell’interrogatorio è stato scritto in tedesco e in italiano grazie appunto all’ausilio di Google contenendo il secondo, una infinità di errori che non ho potuto far correggere.
Io ero solo e non avevo modo di difendermi a livello verbale. Alla fine mi hanno costretto a firmare il report dell’interrogatorio. Ancora oggi ignoro nel modo più assoluto cosa hanno scritto nel documento in tedesco e a me non è stata lasciata una copia. Alla fine di questa assurda storia, mi hanno dato una multa di 1000 franchi che ho pagato immediatamente con la carta di credito. Una multa rilasciata solo per il fatto di essere caduto dicendomi che tra qualche mese, se il loro dipartimento centrale di giustizia riterrà insufficiente quanto pagato, mi giungerà a casa una notifica e l’eventuale ulteriore importo da versare.
Non critico la metodica della Svizzera anche se non la condivido nel modo più assoluto, sono affari loro su come vogliono gestire il territorio. Resta chiaro che risulta un paese inospitale che basa parte della sua economia in una sorta di abuso di potere autofinanziandosi con leggi illogiche sui turisti. Una parte, perché la fetta più grossa che regola il P.I.L. elvetico, è basato sulla copertura e protezione di ingenti capitali appartenenti a ladri, evasori fiscali, truffatori e corrotti di ogni latitudine.
La tristezza di tutto questo, è che il resto dell’Europa e del mondo lascia fare alla luce del sole.
L’unico potere che ho per manifestare il mio dissenso a questa ingiustizia, è quello di non andare più in Svizzera informando più persone possibili sui rischi che corrono nel visitarla.
Quando perderanno il turismo, dovranno vivere solo di sporca finanza e prima o poi, spero che anche questo reato gli venga notificato sequestrandogli tutti i conti dei criminali.
Dopo sarà dura vivere di Emental e surrogati di cioccolato.
Colgo l’occasione per ingraziare tutti gli amici che mi hanno supportato e che mi sono stati affianco durante questa vicenda che potrebbe essere l’incipit di un film giallo.
Giordan
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